Prosegue il malcontento sull’autonomia differenziata. Ciò che viene specialmente denunciato è come ben 23 materie verrebbero regionalizzate se diventasse legge il disegno, tra cui istruzione, ambiente, trasporti, energia, ambiente, infrastrutture, rapporti con l’UE. Inoltre i contratti nazionali di lavoro sparirebbero e tutti i settori verrebbero privatizzati. Quella che ormai potremmo definire ‘la riforma della discordia’, del resto, porterebbe con sè disuguaglianze e disparità territoriali da cui nessuno si salverebbe. A esserne colpito non sarebbe infatti solo il Mezzogiorno. La sigla sindacale Cobas Scuola, alla luce di ciò, ha indetto una manifestazione nazionale di protesta prevista a Napoli per il 16 marzo 2024, con il corteo che partirà da Piazza Garibaldi (a partire dalle ore 14.30) per arrivare a Piazza Plebiscito.
Come la scuola pubblica verrebbe colpita dall’autonomia differenziata
Cobas ha sottolineato alcuni punti fondamentali in tema di scuola. L’autonomia differenziata minaccerebbe infatti la scuola pubblica sottraendola al principio di solidarietà:
- le “norme generali sull’istruzione”, oggi di competenza esclusiva e concorrente dello Stato, passerebbero alle Regioni, insieme al trasferimento delle risorse umane e finanziarie;
- i percorsi PCTO, di istruzione degli adulti e l’istruzione tecnica superiore sarebbero decisi a livello territoriale;
- le procedure concorsuali avrebbero ruolo regionale e più difficili diventerebbero i trasferimenti interregionali;
- si abolirebbe il valore legale del titolo di studio;
- cosa resterebbe della contrattazione nazionale? Una residuale funzione di cornice con una versione regionale delle “gabbie salariali”.