Mancano ormai pochissimi giorni all’inizio del nuovo a.s. 2024/25 e tra il 1 e il 2 settembre in tutte le scuole si terrà il primo collegio dei docenti: questo è un momento molto importante, in cui si stabiliranno vari aspetti che caratterizzeranno il nuovo anno. Tra questi, anche i giorni di sospensione delle lezioni che il collegio può proporre all’approvazione del Consiglio di Istituto. Grazie all’autonomia scolastica, infatti, ogni scuola, tenendo sempre conto del calendario scolastico indicato da ogni Regione, può in alcuni casi modificarlo adattandolo alle esigenze degli utenti e del territorio.
Riferimenti normativi
Grazie al DPR 275 del 1999 ogni scuola, infatti, ha la facoltà di adattare il calendario scolastico alle esigenze rappresentate nel PTOF, tenendo sempre conto della determinazione stabilita con disposizioni di legge da parte delle singole regioni in merito a inizio, fine e interruzioni per vacanze natalizie e pasquali e festività nazionali. Il decreto 297 del 1994, nello specifico, dà al Consiglio d’Istituto che il compito di adeguare “il calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali su proposta del collegio dei docenti”.
Il D.lgs. 297/94 prevede all’articolo 74/3 che la validità dell’anno scolastico si raggiunge svolgendo 200 giorni almeno di lezione (calcolati su sei giorni settimanali). Nelle scuole dove si applica la settimana corta il calcolo deve essere fatto in ore: 990 per la scuola secondaria di I grado, con differenze relativamente agli indirizzi di studio per la secondaria di II grado e con le offerte formative della primaria (24, 27 o 30 ore settimanali).
Come si può adattare il calendario scolastico
Premesso tutto questo, ogni scuola spesso decide di poter modificare il calendario scolastico regionale anticipando anche di qualche giorno l’inizio delle lezioni, in modo tale da poter sospendere le attività didattiche in prossimità di festività per poter beneficiare dei cosiddetti ponti.
In particolare, quest’anno varie sono le possibilità interessanti: chiudendo per soli due giorni consecutivi, si legherebbero le vacanze di Pasqua al 25 aprile, raggiungendo ben 11 giorni di sospensione delle lezioni nelle scuole in cui si applica la settimana corta. Oppure 4 giorni consecutivi di vacanza per il ponte del 1° maggio chiudendo per due giorni negli istituti in cui l’orario è articolato su 6 giorni.