Sono tanti gli interrogativi che circondano i prossimi concorsi scuola che interesseranno, da una parte, la scuola dell’infanzia e la primaria, e dall’altra la scuola secondaria. Il quesito più ricorrente è quello che riguarda la pubblicazione dei due bandi ma ce ne sono altri, come quelli che riguardano le classi di concorso che saranno coinvolte nel concorso e la distribuzione dei posti nelle varie regioni.
Concorsi docenti, come saranno distribuiti i posti nelle diverse regioni?
C’è da premettere, innanzitutto, che non è ancora chiaro il numero esatto dei posti che saranno banditi: secondo quanto disposto dal decreto autorizzativo, pubblicato lo scorso mese di settembre, i posti sarebbero 30.216 ma il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze l’autorizzazione ad un incremento dei posti, pari a 14.338 unità. Se la richiesta dovesse essere accolta, il numero complessivo dei posti andrebbe a sfiorare quota 45mila. Ci si chiede, innanzitutto, se i posti saranno da distribuire tra i diversi gradi di istruzione: è molto probabile che sia così, pertanto, se dovessero essere banditi 45mila posti circa, questi riguarderanno infanzia, primaria e secondaria.
Sarà indicato il numero di cattedre per ciascuna regione e classe di concorso
L’aumento dei posti chiesto dal dicastero di Viale Trastevere è dovuto, soprattutto, all’alto numero di cattedre che non sono state assegnate in occasione delle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2024/5. Sarà possibile conoscere la distribuzione dei posti? Il bando renderà nota la suddivisione delle cattedre per classe di concorso in ciascuna regione: non verrà indicata, naturalmente, la ripartizione dei posti per ciascuna provincia. Se da una parte le supplenze al 31 agosto 2024 possono dare un’idea di quelli che saranno i posti disponibili in un determinato territorio, tutto ciò sarà puramente indicativo, tenendo conto del fatto che le prossime operazioni di mobilità dei docenti di ruolo potranno cambiare le carte in tavola.
I candidati ai concorsi potranno scegliere la regione dove concorrere: per la provincia, invece, è prevista una procedura ad hoc durante la fase delle immissioni in ruolo, procedura che è già oggetto di polemiche. Il Ministero, a tal proposito, ha già messo le mani avanti, essendo consapevole che si potrà andare incontro a un considerevole numero di rinunce.