Concorsi docenti, saranno due le possibilità che gli aspiranti al ruolo cercheranno di sfruttare durante la fase transitoria prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e secondo quanto stabilito dalla riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti. La fase transitoria terminerà a dicembre 2024: l’obiettivo del Ministero dell’Istruzione e del Merito sarà quello di assumere 70mila nuovi docenti.
Concorsi docenti, saranno due: il primo entro il 2023, il secondo nella primavera-estate 2024
Il bando del primo concorso, per la verità, si sta facendo attendere oltre misura, nonostante l’annuncio del Ministero risalga all’aprile scorso: l’uscita del bando, comunque, dovrebbe essere imminente. Se inizialmente erano previsti 30.216 posti (comuni più sostegno), nel bando di prossima uscita il numero dovrebbe aumentare a circa 40mila, a motivo delle circa diecimila cattedre che non si è potuto assegnare nel corso dell’ultima procedura di immissione in ruolo. Come è noto, il primo concorso vedrà la partecipazione di coloro che hanno maturato almeno tre annualità di servizio o che sono in possesso dei 24 CFU conseguiti entro lo scorso 31 ottobre 2022. Si stima che i potenziali partecipanti a questo primo concorso potrebbero essere circa 100mila.
Il secondo concorso
A questo primo concorso PNRR ne seguirà a ruota un altro, almeno questi sono i piani del Ministero dell’Istruzione e del Merito: la seconda procedura concorsuale dovrebbe arrivare nella primavera o, al massimo, nell’estate del 2024 (sempre che le tempistiche non si allunghino come sta avvenendo per il primo concorso). I requisiti di partecipazione saranno i medesimi della prima selezione con la differenza che, a questo secondo concorso, potranno partecipare anche coloro che, nel frattempo, avranno conseguito almeno 30 dei 60 CFU previsti dalla nuova riforma, attraverso i percorsi abilitanti.
I posti che verranno banditi saranno quelli che risulteranno liberi in seguito ai pensionamenti (la stima è di circa 25mila unità). A questi potranno aggiungersi anche eventuali cattedre che non sono state assegnate in occasione del primo concorso.