Gli Usr hanno iniziato a predisporre i calendari per l’espletamento delle prove orali del concorso straordinario di Religione Cattolica. In alcune regioni i candidati inizieranno già tra pochi giorni. Questa procedura, insieme a quella ordinaria, arrivano dopo 20 anni dal primo e unico concorso. In forma di protesta probabilmente per tutti questi anni di silenzio alcuni dei partecipanti stanno già manifestando l’intenzione di non voler rispondere ad alcuna domanda in sede di prova orale.
Come si articola il concorso straordinario Irc
La straordinarietà del concorso di Religione Cattolica consiste nella previsione della sola prova orale didattico-metodologica, da cui scaturirà una graduatoria in cui verranno inseriti tutti i partecipanti, stilando un ordine sulla base del punteggio ottenuto. Ricordiamo inoltre che il concorso in questione è rivolto ai docenti che, oltre ad avere i titoli d’accesso richiesti, hanno maturato 36 mesi di servizio.
La prova ha una durata massima complessiva di 30 minuti ed è volta ad accertare la preparazione di ciascun candidato sulle problematiche educative e sulla preparazione didattica e metodologica come quadro di riferimento complessivo. Sono esclusi i contenuti specifici dell’insegnamento della religione cattolica. Nel corso della prova saranno inoltre valutate la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese (almeno di livello B2) nonché l’utilizzo pratico delle tecnologie digitali.
Il punteggio massimo ottenibile è di 250 punti, così assegnati:
- 100 punti per la prova orale didattico-metodologica;
- 100 per l’anzianità di servizio;
- 50 per i titoli di qualificazione professionale.
Cosa succede se non si risponde ad alcuna domanda?
In base ad alcune testimonianze riportate sui social alcuni dei partecipanti intendono presentarsi il giorno della prova orale senza però sostanzialmente svolgere la stessa: “Non ho bisogno di essere esaminata dopo oltre 20 anni di insegnamento Irc”. Questa una frase che si legge. Ma questa possibilità esiste? Se guardiamo ad alcuni precedenti era già accaduto. Pensiamo ad esempio al concorso straordinario di infanzia e primaria del 2018, quando alcuni diplomati magistrali, in segno di protesta, avevano fatto ‘scena muta’ durante la prova orale, entrando comunque in graduatoria ed entrando in ruolo quando gli elenchi sono stati scorsi fino alla loro posizione. Sarà quindi la stessa cosa che succederà a chi adotterà lo stesso ‘modus operandi’.
Ricordiamo che le graduatorie del concorso straordinario di Religione Cattolica saranno ad esaurimento.