La legge n.166 del 14 novembre, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, è un punto di svolta per i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione (PA). Il provvedimento introduce disposizioni urgenti per adempiere agli obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e risolvere procedure di infrazione pendenti. Tra le misure principali, oltre alle modifiche al bonus natale, spicca un indennizzo economico per i precari storici, vittime di abuso nella successione di contratti a tempo determinato.

Indennizzo precari storici: un risarcimento proporzionale al danno subito

Il cuore della normativa risiede nella previsione di un indennizzo compreso tra 4 e 24 mensilità dell’ultima retribuzione percepita. Questo risarcimento sarà stabilito dal giudice, tenendo conto di fattori quali:

  • Gravità della violazione: misura della ripetitività e sistematicità dell’abuso.
  • Durata complessiva del rapporto di lavoro: più il precariato è stato prolungato, maggiore sarà l’indennizzo.
  • Numero di contratti consecutivi: un alto numero di rinnovi rafforza la gravità della condotta del datore di lavoro.

La genesi della legge: l’input dell’Unione europea

L’Italia è stata oggetto di una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea nel luglio 2019. L’accusa: la normativa italiana non preveniva né sanzionava adeguatamente l’abuso di contratti a tempo determinato nel settore pubblico, una pratica contraria al diritto comunitario. Tra le problematiche sollevate:

  • Mancata protezione dei lavoratori precari rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato.
  • Condizioni discriminatorie in termini di diritti e trattamenti economici.

La nuova normativa risponde a queste critiche introducendo misure compensative e dissuasive per contrastare l’uso improprio dei contratti temporanei.

Quali lavoratori sono coinvolti?

La legge si applica a tutte le categorie di lavoratori del settore pubblico che hanno subito abusi contrattuali, con particolare attenzione a:

  • Docenti: insegnanti di ruolo e supplenti con contratti reiterati.
  • Personale ATA: collaboratori scolastici e amministrativi.
  • Altre categorie della PA: dipendenti soggetti a ripetuti rinnovi contrattuali senza stabilizzazione.
Link di affiliazione Amazon

Come richiedere l’indennizzo per i precari storici

I lavoratori interessati devono rivolgersi al giudice competente, fornendo documentazione che attesti:

  1. La durata del rapporto lavorativo e il numero di contratti stipulati.
  2. L’eventuale discriminazione subita rispetto ai colleghi a tempo indeterminato.
  3. Ulteriori danni materiali o morali derivanti dall’abuso.

FAQ

1. A chi si rivolge la legge n.166?
A tutti i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, inclusi docenti e personale ATA.

2. Qual è l’entità dell’indennizzo previsto?
Può variare da 4 a 24 mensilità dell’ultima retribuzione percepita.

3. Chi determina l’importo dell’indennizzo?
Il giudice, basandosi su gravità della violazione, durata del precariato e numero di contratti consecutivi.

4. È possibile ottenere un risarcimento maggiore?
Sì, se il lavoratore dimostra di aver subito danni superiori rispetto all’indennizzo standard.

5. Perché è stata introdotta questa legge?
Per rispondere alle critiche dell’Unione europea sull’insufficiente protezione contro l’abuso dei contratti a termine.