Sguardo proiettato alle immissioni in ruolo dell’a.s 2024/25. Ad oggi sappiamo solo che, se tutto procede come nelle intenzioni dichiarate dal MIM, dalle graduatorie di merito che scaturiranno dal primo concorso del PNRR (le cui prove scritte partiranno l’11 marzo) si attingerà per il ruolo già per il prossimo anno scolastico. E questo dovrebbe essere un punto fermo. Dopo poi la notizia del mancato rinnovo della procedura ex art 59 per il sostegno, per il resto ci sono ancora delle incognite. Intanto i sindacati stanno facendo pressioni per il ripristino di quest’ultima procedura, oltre che, in alternativa, per il doppio canale di reclutamento. Al di fuori di ciò sembrerebbe che cambino certe modalità di assunzione, tra cui la possibile abolizione della call-veloce. Facciamo il punto della situazione.

DL Semplificazioni: addio alla call-veloce?

La possibile abolizione della call-veloce la troviamo in una previsione della bozza del DL Semplificazioni, che dovrebbe essere presentata in Consiglio dei Ministri, in cui leggiamo:

2. A decorrere dalle operazioni per l’assunzione a tempo indeterminato relative all’anno scolastico 2024/2025, i commi da 17 a 17-septies dell’articolo 1 del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, sono abrogati.”

Ricordiamo che, in quanto bozza, è passibile di ulteriori modifiche, quindi in merito non si ha alcuna definitività. Va comunque detto che il Ministero dell’Istruzione e del Merito avrebbe l’intenzione di impostare diversamente le assunzioni in ruolo dell’anno scolastico 2024/25 e che la call-veloce non ha riscontrato un ampio successo tra i docenti. Nell’a.s 2023/24 infatti si è assistito a più di 10 mila posti rifiutati proprio da questa procedura.

In cosa consiste la Call-veloce

La procedura della call-veloce ordinaria consente ai soggetti inseriti nelle graduatorie utili per l’immissione in ruolo del personale docente o educativo (GaE e graduatorie di merito) di presentare istanza per le assunzioni a tempo indeterminato in territori diversi da quelli di pertinenza delle medesime graduatorie. In particolare, sulla base di tale istituto, i soggetti inseriti nelle graduatorie utili per l’immissione in ruolo in una certa Regione, possono presentare domanda di partecipazione per un’altra Regione, scegliendo una o più province di una sola Regione.