Questo mese è emersa una problematica che coinvolge oltre un milione di docenti e ATA nell’ambito scolastico: la riduzione degli stipendi a causa dell’applicazione del conguaglio fiscale relativo all’anno precedente. Anief ha sollevato la questione, evidenziando la mancanza di preavviso e chiedendo un dilazionamento del debito. Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha risposto spiegando che la restituzione del denaro è prevista in un’unica soluzione, a dispetto della situazione di disagio tra i lavoratori della scuola.
Riduzione degli stipendi di febbraio
Nel corso di questi giorni, docenti e ATA stanno prendendo visione dei tagli applicati consultando i cedolini stipendiali su NoiPa. La variazione degli stipendi è considerevole, con alcune persone che hanno subito una riduzione fino a 800 euro rispetto a gennaio. Un aspetto ancor più preoccupante è rappresentato da coloro i quali hanno registrato una diminuzione dell’importo tra 1 e 10 euro. Ci si chiede come si fa a mantenere la famiglia per un mese con questi importi.
La voce di Anief
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha commentato questa situazione definendola “irrispettosa verso i lavoratori della scuola”. Sottolinea l’importanza di annunciare e dilazionare il taglio degli stipendi fino alla fine dell’anno, considerando il contesto già caratterizzato da stipendi inferiori rispetto ad altre nazioni europee. Pacifico evidenzia anche la mancata applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale piena, che causa una perdita media di 4.000 euro per lavoratore, e motiva l’azione legale per il recupero di questa indennità.
“Per questo stiamo cercando di fare recuperare l’indennità piena con la presentazione di diffide per tutti i docenti e Ata, più ricorsi ad hoc per i precari. In questo contesto, fatto di stipendi assegnati ai lavoratori della scuola pari ad almeno il 30% in meno, aliquote fiscali e conguagli andavano introdotti con più attenzione, la stessa che docenti e Ata mettono in atto per fare crescere le nuove generazioni.“