Come richiesto dallo studio legale Leone-Fell & C. che rappresenta gli studenti che hanno presentato ricorso a seguito delle presunte irregolarità verificatesi durante il test d’ingresso di Medicina 2023, il CISIA ha dovuto fornire delle spiegazioni dettagliate sul funzionamento dei TOLC. A tal proposito, si è espresso anche l’ingegnere Carmelo Pino, esperto in Intelligenza artificiale, che ha stilato una relazione con cui viene messo in discussione in particolare il sistema dell’equalizzatore.
Test Medicina 2023: la relazione che confermerebbe le irregolarità
Lo scorso ottobre il Tar del Lazio ha richiesto al CISIA dei chiarimenti sul meccanismo di funzionamento dell’equalizzatore e in particolare sul numero di quesiti componenti la banca dati, i criteri e le modalità di individuazione dei quesiti e le modalità di calcolo del punteggio equalizzato. Nella sua relazione il CISIA avrebbe di fatto cercato di dissipare i dubbi sollevati in sede di ricorso se non che l’Ingegnere Carmelo Pino, chiamato ad esprimersi a riguardo, è riuscito a dimostrare la fallacia del sistema impiegato nei TOLC.
“Il criterio prescelto dall’Amministrazione non è idoneo ad assicurare il raggiungimento dell’obiettivo che la stessa si era prefissata di raggiungere attraverso il ricorso all’equalizzazione, ossia maggiore equità tra i candidati. (…) La principale criticità nella modalità di selezione casuale da inserire nel test risiede nel mancato controllo, da parte del CISIA, della difficoltà media del test”. Spiega Pino. “Difatti, non esiste alcun meccanismo per evitare che ad uno studente siano assegnate solo domande ‘difficili’ o solo domande ‘facili’. Tuttavia è ampiamente noto in letteratura che il livello di complessità del test influenza le prestazioni sul test stesso e pertanto somministrare test con livelli non controllati di difficoltà, anche in presenza di un meccanismo di equalizzazione, è una scelta errata”.
Alla luce di quanto detto, gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C., non potendo a posteriori attuare misure correttive, chiedono che i ricorrenti vengano ammessi in sovrannumero a Medicina. “L’ammissione dei ricorrenti in sovrannumero è lo scenario più plausibile, vista l’ormai dimostrata irregolarità dei TOLC e dell’equalizzatore utilizzato per stilare la graduatoria dei candidati ammessi ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria“.
Niente TOLC-MED nel 2024?
Anche la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini qualche settimana fa si era espressa negativamente sui TOLC, sottolineandone il malfunzionamento. Secondo gli avvocati, quindi, ci sarebbe una chiara volontà da parte del Ministero di “abbandonare un sistema fallace che non ha garantito né equità di trattamento né meritocrazia e di vagliare nuove metodologie di selezione”.
A confermare questa linea ci sarebbe anche l’effettivo ritardo del MUR nel comunicare le date dei prossimi TOLC. In precedenza era stato reso noto che i test si sarebbero dovuti svolgere in due sessioni distinte, una a febbraio e una ad aprile, in modo tale da non creare accavallamenti con gli esami di maturità. Tuttavia, ad oggi, non si sa ancora quali dovrebbero essere le date di febbraio. È dunque plausibile pensare che perlomeno la prima sessione del TOLC-MED 2024 sia destinata a saltare a causa della mancanza dei tempi tecnici per indire le date, aprire le iscrizione ed espletare le prove.