Il Consiglio di Stato, con la sentenza numero 8005 del 4 ottobre 2024, ha stabilito in definitiva il valore e la validità dei TOLC-MED e dei TOLC-VET, adottati nel 2023 come modalità di test d’ingresso a Medicina, messi successivamente in discussione da alcuni studenti e dai loro legali.
Validità TOLC-MED 2023: dove eravamo rimasti
Come certamente ricorderete le prove, composte da 50 quesiti cui i candidati hanno dovuto rispondere in 90 minuti di tempo, si sono svolte in due sessioni (primavera ed estate) al computer presso le varie sedi universitarie. Il punteggio è stato definito in base alle risposte date e ad un coefficiente di equalizzazione calcolato dopo la prima sessione, che serviva ad “omogeneizzare i punteggi finali per tenere conto del diverso grado di difficoltà dei quesiti di cui si compone ciascuna prova”. Dopo il test alcuni studenti hanno messo in discussione la validità del metodo elaborato dal CISIA ed hanno presentato regolare ricorso. Il TAR del Lazio aveva in parte accolto i ricorsi, mentre il Consiglio di Stato si era espresso a favore del CISIA.
Sentenza definitiva e reazione CISIA
Lo scorso 4 ottobre il Consiglio di Stato si è espresso definitivamente sui TOLC-MED 2023, stabilendone l’effettiva validità e la correttezza del sistema di equalizzazione. “Sentenza importantissima per il sistema universitario ma anche per il sistema delle pubbliche selezioni”. Ha commentato il presidente CISIA Andrea Stella. “Il Consiglio sancisce in via definitiva che il meccanismo di attribuzione dei punteggi è in coerenza con i canoni di par condicio e di selezione imparziale e di stampo meritocratico che sul piano della legittimità amministrativa presiedono al funzionamento dei concorsi pubblici”. Ha spiegato Stella.
“Lungi dal costituire un fattore erratico, l’equalizzazione del punteggio così strutturata trova invece il proprio fondamento razionale in un inoppugnabile e non contestato sistema di misurazione della difficoltà dei quesiti avente base statistica“. H aggiunto. “Nessuna aporia nel sistema è dunque ricavabile dal fatto che i coefficienti siano diversi, quando diverso sia anche il livello di difficoltà dei quesiti di cui ciascuna prova si compone. Al contrario, nella diversità dei coefficienti si esprime matematicamente il diverso livello di difficoltà di ciascuna prova e dunque se ne rende omogenea la valutazione”. Ha infine concluso.
Anche il direttore CISIA Giuseppe Forte ha espresso il suo punto di vista in merito alla sentenza. “Nessun senso di vittoria, rivalsa o esaltazione. Siamo felici che il nostro lavoro abbia ottenuto quel riconoscimento che una campagna mediatica frettolosa aveva tentato di offuscare, e siamo orgogliosi – questo sì – di avere contribuito con un progetto il cui valore assoluto trova oggi conferma. Abbiamo sostenuto le nostre ragioni, oggi confermate anche dal Consiglio di Stato. Fin dal primo momento eravamo certi della correttezza del nostro operato”.