gite scolastiche
gite scolastiche con pullman

L’ANAC (Autorità Nazionale Anti-Corruzione) ha concesso un’ulteriore deroga di sei mesi agli istituti scolastici per adeguarsi alle nuove norme del Codice degli appalti che riguardano anche i viaggi di istruzione. Le scuole, dunque, fino al 31 maggio 2025 potranno acquisire autonomamente i codici identificativi di gare anche per appalti di importo superiore a 140.000 euro. Scaduta la deroga, gli appalti dovranno essere gestiti da stazioni appaltanti qualificate. La tematica dei viaggi di istruzione porta alla ribalta alcuni temi da sempre dibattuti in ambito scolastico. Uno su tutti è quello legato alla mancata retribuzione dei docenti che si offrono come accompagnatori. Il mancato riconoscimento economico, unito alle enormi responsabilità legali, scoraggia notevolmente la classe insegnante ad intraprendere una delle attività formative considerate da sempre tra le più importanti nel percorso scolastico.

La situazione attuale: viaggi in Italia

Ad oggi, per i viaggi in Italia superiori a 12 ore (quindi con pernottamento), è previsto il rimborso di due pasti giornalieri. L’importo massimo complessivo rimborsabile è di 44,26 €. Ovviamente, i pasti devono essere consumati nel luogo in cui si svolge la missione e deve essere provata da fattura o ricevuta fiscale. È importante che quest’ultima contenga le esatte generalità del richiedente. Vale anche lo scontrino, a patto che quest’ultimo contenga le informazioni di cui poc’anzi (c.d. “scontrino parlante”). Il pernottamento, di norma, è già regolarmente pagato. Nei casi estremi in cui ciò non dovesse avvenire, è rimborsabile sempre dietro presentazione del documento di spesa originale e con nominativo. La classificazione delle strutture alberghiere consentite è pari a tre stelle. In caso di missione inferiore a 12 ore ma superiore alle 8 ore, il rimborso vale per un singolo pasto ed è pari a 22,26 €.

Per quanto riguarda il trasporto, sono rimborsabili gli spostamenti con mezzi pubblici extraurbani. Sono sempre rimborsabili i biglietti in treno di 2° classe, navette per aeroporti e bus extraurbani. Ovviamente occorre al solito la presentazione dei biglietti originali e regolarmente convalidati. Il taxi, di norma, non è rimborsabile, a meno che sia impossibile raggiungere una determinata località con i mezzi pubblici.

La situazione attuale: viaggi all’estero

Il D.l. 78/2010 ha eliminato la diaria per i viaggi all’estero, mentre il D.l. 23 marzo 2011 ha decretato le nuove norme in materia. Da quel momento, i docenti non hanno diritto ad alcun rimborso accessorio, a patto che vitto, alloggio e trasporti siano a carico dell’amministrazione. Questa è ovviamente la situazione più comune. Nell’ipotesi rara in cui ciò non dovesse avvenire, con spese a carico del docente, è possibile richiedere il rimborso. Fanno fede le tabelle allegate al decreto legge summenzionato, che diversificano le quote in base ai Paesi di destinazione.

Viaggi di istruzione: quali sono le soluzioni per ovviare alla mancata retribuzione?

Come detto, la normativa ha eliminato gradualmente qualsiasi forma di retribuzione, garantendo solamente i rimborsi spese. Il mancato pagamento ha sicuramente inciso sulla sempre più carente disponibilità dei docenti in servizio nelle istituzioni scolastiche a partecipare a viaggi di istruzione o uscite didattiche. A tal proposito, nel corso degli anni sono state formulate diverse proposte. Dalla creazione di un fondo apposito fino al riconoscimento di una retribuzione per le ore eccedenti svolte dal docente da riconoscere alla pari di un’ora di servizio aggiuntivo, ad esempio in caso di sostituzione oraria o di attivazione di corsi di recupero.

È stata inoltre richiamata la sentenza n. 3714 della Corte di Cassazione in cui si cita il lavoro straordinario. È un onere del lavoratore provare di aver svolto ore aggiuntive e, quando ammetta di essere stato remunerato in misura insufficiente, anche di provare la quantità di lavoro svolto.

Insieme al mancato pagamento, vi è poi la questione richiamata in premessa della responsabilità. I due profili sono sicuramente meritevoli di attenzione e considerazione affinché possa essere garantito un servizio come quello dei viaggi molto sentito dalla comunità scolastica. Va precisato, per completezza, che la partecipazione a viaggi di istruzione o uscite didattiche non è un’attività funzionale e non è mai obbligatoria. Ciò vale anche per i docenti di sostegno.