Percorsi abilitanti formativi all’insegnamento, una delle questioni più delicate riguardante l’avvio dei nuovi corsi abilitanti è quella che riguarda l’attivazione dei percorsi da 30 CFU destinati ai docenti già in possesso di un’altra abilitazione o in possesso di una specializzazione su sostegno.

Abilitazione docenti già in possesso di altro titolo abilitante o di specializzazione su sostegno: l’attivazione dei percorsi da 30 CFU

Nella Nota pubblicata dal Ministero dell’Università e della Ricerca il 6 novembre non sono stati menzionati, nella programmazione dei percorsi abilitanti da attivare, i corsi riservati ai docenti già in possesso di abilitazione per altra classe di concorso oppure in possesso della specializzazione su sostegno. Nel DPCM del 4 agosto 2023, ai comma 1 e 2 dell’articolo 13, si legge quanto segue: ‘Coloro che sono già in possesso di abilitazione su una classe di concorso o su un altro grado di istruzione nonché coloro che sono in possesso della specializzazione sul sostegno possono conseguire, fermo restando il possesso del titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, l’abilitazione in altre classi di concorso o in altri gradi di istruzione, attraverso l’acquisizione di trenta CFU o CFA del percorso di formazione iniziale nell’ambito delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alla disciplina di riferimento’.

‘I centri stabiliscono i contenuti dei trenta CFU o CFA da acquisire ai sensi del comma 1, sulla base della corrispondenza rilevata tra le competenze maturate dallo studente con i CFU o CFA acquisiti e le sue esperienze non formali e informali e le competenze definite nel profilo di cui all’allegato A’.
Tali percorsi abilitanti potranno essere svolti interamente anche in modalità telematica sincrona e non è previsto il tirocinio diretto. Tali percorsi sono esclusi dal livello sostenibile di attivazione dei percorsi di formazione iniziale: di conseguenza, i docenti entrano in sovrannumero.

Come detto poc’anzi, nella Nota pubblicata dal MUR il 6 novembre scorso, non è stata menzionata la realizzazione di questi corsi: di conseguenza, alcuni atenei hanno trascurato la loro organizzazione.
Come riporta anche Orizzonte Scuola, l’Università degli Studi di Firenze, in occasione di un incontro con gli aspiranti ai percorsi, ha sottolineato le difficoltà che sono legate all’organizzazione dei percorsi che dovrebbero essere destinati a coloro che sono già in possesso di un’abilitazione e/o specializzazione.

Le precisazioni dell’Università degli Studi di Firenze

‘La norma – viene spiegato – stabilisce che i 30 CFU del caso considerato dovrebbero essere totalmente di didattica disciplinare, anche online. Nel percorso da 60 CFU, i CFU di didattica disciplinare sono 16, in presenza. Il problema quindi consisterebbe nell’organizzare in tempi ristretti un percorso di altri 14 CFU di didattica disciplinare per un numero imprecisato di corsisti perché in questo caso l’accesso non ha numeri prestabiliti. Il problema – prosegue l’ateneo del capoluogo fiorentino – potrebbe diventare di sicurezza, di avere aule troppo piene e non poter assicurare lo svolgimento del percorso da 60 CFU, che invece ha la precedenza in quanto destinato ad una prima abilitazione. Si tratta – viene comunque precisato – di una problematica di cui l’Ateneo terrà presto conto e si augura ci siano indicazioni più precise nella normativa che a breve il Ministero dovrebbe emanare. In un incontro con i sindacati il Ministero aveva infatti fornito delle blande rassicurazioni sulla loro attivazione. Al momento però di concreto non c’è nulla’.