Gli aumenti salariali derivanti dal CCNL scuola sono visibili su NoiPA da ieri. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha recentemente discusso su questa tematica durante una trasmissione radiofonica di Italia stampa. Pacifico ha sottolineato l’importanza degli aumenti residui, riconoscendo che pur essendo un passo avanti, non sono sufficienti a risolvere completamente il problema dell’impoverimento degli stipendi nel settore dell’istruzione.

Dettagli degli aumenti salariali

Secondo le dichiarazioni di Marcello Pacifico, gli aumenti salariali riguardano diverse categorie di lavoratori della scuola. Gli insegnanti possono beneficiare di un arretrato medio di 350 euro, mentre il personale ATA e i collaboratori scolastici possono percepire rispettivamente 200 e 150 euro di arretrati (importi lordi). I Dirigenti Scolastici e di Gestione Amministrativa (DSGA) possono godere di un aumento significativo dell’assegno di indennità di direzione, incrementato del 40%. Tuttavia, nonostante questi incrementi, è importante sottolineare che essi non sono in grado di compensare appieno l’impoverimento degli stipendi dei lavoratori della scuola. Anief ha suggerito di chiedere al Mef, quindi attraverso un’apposita domandina, di pagare gli arretrati dell’indennità di vacanza contrattuale. Si parla di più di 2mila euro che lo Stato deve in media a ciascun lavoratore della scuola.

Tutela dei precari

Inoltre, i precari non hanno avuto, né a gennaio né a febbraio, pagato l’aumento previsto dalla Legge di bilancio. Non è giusto che questi soldi stiano nelle casse dello Stato e non nelle tasche dei lavoratori della scuola”, ha detto Pacifico. Adesso, è fondamentale adottare misure concrete per garantire un trattamento equo e dignitoso per tutti i lavoratori della scuola, inclusi i precari.

Il sindacalista conclude: ‘Per sapere quanto lo Stato deve a ogni lavoratore della scuola e dipendente pubblico per mancata assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale piena basta controllare il proprio cedolino dello stipendio: si verifica l’assegno corrisposto nel mese di dicembre 2023 e si divide la cifra per 13 mensilità. La somma ricavata, quindi, si moltiplica per la tabella messa a disposizione dall’Anief. Ogni dipendente scoprirà di avere diritto a degli arretrati che vanno dai 2mila ai 4 mila euro.’