La riforma delle classi di concorso, introdotta tramite il decreto pubblicato lo scorso 10 febbraio 2024 in Gazzetta Ufficiale, lascia aperti alcuni interrogativi, come quello riguardante il calcolo del punteggio per quegli aspiranti che sono interessati dagli accorpamenti previsti dalla riforma.
Aggiornamento GPS, calcolo del punteggio per gli aspiranti interessati dalla riforma delle classi di concorso
In merito al calcolo del punteggio per chi è direttamente interessato dagli accorpamenti previsti dalla riforma delle classi di concorso, l’esperta di normativa scolastica, Sonia Cannas, ha espresso la propria opinione in merito durante un question time organizzato da Orizzonte Scuola. ‘Nel decreto – spiega Sonia Cannas – è specificato che, per quanto riguarda le supplenze, continueranno ad esistere due graduatorie distinte. Questa specifica mi fa ipotizzare, però ci tengo a precisare che è una mia ipotesi, che ci sia una differenza nel calcolo del punteggio relativo ai servizi e cioé che si continui a considerare specifico il servizio svolto nell’altro grado. Però, aspetto di vedere che cosa prevederà la nuova ordinanza ministeriale per averne la certezza’.
Nell’articolo 2 del nuovo decreto, infatti, viene precisato quanto segue: ‘I codici alfanumerici utilizzati per la gestione informatica e dello stato giuridico del personale docente sono opportunamente differenziati a seconda del ruolo di appartenenza. Conseguentemente, nelle procedure concorsuali relative alle suddette classi di concorso si procede alla formulazione di graduatorie distinte per i due ruoli di appartenenza. Ugualmente, si procede alla compilazione di distinte graduatorie per l’attribuzione delle supplenze‘.
La riforma delle classi di concorso non è retroattiva
Sonia Cannas, nel corso del suo intervento, ha nuovamente sottolineato come la riforma delle classi di concorso non sarà retroattiva, come non sono state retroattive tutte le modifiche che ci sono state in passato. ‘Chi aveva già il titolo per insegnare in una determinata classe di concorso, prima del 10 febbraio, continua ad averlo anche ora’.