I docenti che ricevono nomine su posto comune dalle Gps, dalle Gae o dalle graduatorie d’istituto potrebbero essere destinatari indifferentemente di supplenze su posto curricolare oppure su potenziamento. La specificazione non è contenuta solitamente nella convocazione, specialmente quando si tratta di scuola primaria e dell’infanzia. Anche quando nell’estate vengono pubblicate le disponibilità di cattedre al 30 giugno e al 31 agosto nelle tabelle si legge solo la generica distinzione tra posti di sostegno e posto comune. Ma qual è esattamente la differenza tra posto curricolare e posto di potenziamento? Facciamo chiarezza.
Supplenze su posto comune: chiarimenti
Ricevere supplenze su posto comune potrebbe significare avere una nomina su posto curricolare o su potenziamento. Nel primo caso si fa riferimento al posto su cattedra, quindi su materia. Nel secondo caso invece va specificato che le attività di potenziamento dovrebbero essere scandite nel PTOF e i docenti assegnati al potenziamento possono essere utilizzati per ricoprire, fuori dalle classi, ruoli tali da coadiuvare il dirigente scolastico per attività organizzative specifiche, oppure per ricoprire funzioni di potenziamento dell’offerta formativa in specifiche classi o anche per classi aperte. Il docente di potenziamento (di ruolo o già nominato tramite supplenza) dovrebbe sostituire i docenti assenti solo come ‘extrema ratio’ e per le ore non programmate nel PTOF (sebbene sia prassi frequente usare insegnanti di potenziamento come ‘tappabuchi’).
Spesso può anche accadere che il docente nominato su posto comune svolga in parte ore su materia e in parte ore su potenziamento, secondo la discrezionalità del dirigente scolastico. In definitiva possiamo dire che non esistono docenti di potenziamento veri e propri, ma gli insegnanti hanno la possibilità di vedersi assegnata l’attività di potenziamento per intero o in modalità mista. Allo stesso modo, non esiste differenza contrattuale tra docenti curricolari e docenti di potenziamento. Infatti, gli insegnanti impiegati in attività di potenziamento possono essere impegnati anche in normali attività di insegnamento, o viceversa.
Le specifiche mansioni del docente di potenziamento
La legge 107/2015 ha introdotto l’organico di potenziamento. Quest’ultimo, insieme all’organico di posto comune e di sostegno, costituisce l’organico dell’autonomia. La legge in questione elenca gli obiettivi delle attività di potenziamento, su cui ogni singolo istituto scolastico si basa per individuare le proprie esigenze in termini di organico per l’autonomia di potenziamento. Gli obiettivi sono i seguenti:
- valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning;
- potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
- potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;
- sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità ;
- sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità , della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;
- alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;
- potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;
- sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
- potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
- prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014;
- valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
- apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;
- incremento dell’alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;
- valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;
- individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;
- alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;
- definizione di un sistema di orientamento.