Concorso docenti 2023, l’uscita del bando del primo concorso legato al PNRR sembra ormai imminente: si sta attendendo il via libera da parte della Commissione europea. Secondo la recente informativa del Ministero dell’Istruzione ai sindacati, i posti a disposizione potrebbero aumentare a 45mila circa (dai 30mila inizialmente previsti). Ci sono novità in arrivo anche per quanto riguarda la valutazione del servizio.

Concorso docenti 2023, come avverrà la valutazione del servizio?

Per quanto riguarda la valutazione dei titoli, secondo quanto indicato dalla bozza della tabella di valutazione, il servizio di insegnamento avrà un peso maggiore. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, avrebbe proposto di aumentare la valutazione del servizio specifico a 2 punti per annualità.

Il parere del CSPI

Il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione), pur condividendo la scelta di aumentare nella Tabella B a due punti per ogni anno il peso del servizio, ha chiesto un’ulteriore modifica che consenta di valutare anche il servizio su sostegno per le procedure su posto comune e viceversa, in coerenza con l’impostazione metodologica-didattica dei docenti che devono sempre operare in sinergia per l’unitarietà del progetto educativo e per un processo di insegnamento-apprendimento volto all’inclusione scolastica.

Come è noto, il parere del CSPI non è vincolante ma il Ministero dell’Istruzione e del Merito potrebbe tenere conto di questa osservazione: occorrerà attendere la pubblicazione della tabella definitiva relativa alla valutazione dei titoli per la decisione finale che, naturalmente, potrebbe incidere molto sulla graduatoria finale. Infatti, se si dovesse decidere di far valere anche il servizio che è stato svolto su posto di sostegno, in sede di partecipazione al concorso, gli aspiranti con tre annualità di servizio potrebbero farle valere interamente in graduatoria a differenze di coloro che potranno contare su una valutazione limitata al solo servizio specifico.